Tra le diverse figure di geni funerari dipinte all’interno delle due fiancate dell’alveo del sarcofago V.O. 1000 conservato nella sezione egiziana del Museo del Vicino Oriente dell’università “La Sapienza” di Roma, quella occupante la terza posizione della sequenza divina che si snoda sulla parete di sinistra colpisce sia per la peculiarità della caratterizzazione iconografica (una tartaruga al posto del capo) che per la vivida crudezza dell’appellativo che essa porta: [wnm]h.w33t “il divoratore di escrementi/putrefazione”; si tratta di una creatura che ci è nota già dai Testi dei Sarcofagi e soprattutto dal Libro dei Morti (Cap. 144 e 147), dove ricorre in qualità di guardiano di uno dei portali che il defunto è tenuto ad attraversare nell...